I prestiti per pensionati sono dei finanziamenti destinati ai pensionati ex lavoratori che hanno bisogno di liquidità per affrontare le spese, sia di piccoli importi che anche ingenti. Talvolta sono dei finanziamenti a carattere agevolato che permettono più modalità di pagamento per i soggetti pensionati.
I tassi di interesse applicati spesso sono decisamente ridotti e gli importi delle rate mensili possono variare in base ad alcuni parametri tra cui l’età del pensionato e la somma richiesta in prestito, ma anche sulla base del reddito del richiedente, che deve essere considerato sufficiente dai creditori, per poter avere la possibilità economica di provvedere al rimborso delle rate mensili. Spesso la modalità di rimborso preferita per questi prestiti è quella del pagamento del bollettino postale o in banca, oppure della classica cessione del quinto. In questa guida vediamo quali sono gli aspetti da considerare, i costi e quali sono i requisiti che occorre possedere per poter avere accesso a queste forme di credito.
Prestiti finalizzati per pensionati
I prestiti destinati ai pensionati sono dei finanziamenti spesso a carattere finalizzato. Ciò significa che la somma viene erogata direttamente dal creditore per l’acquisto di un bene o di un servizio particolare. Spesso in questi tipi di prestiti la somma di denaro richiesta viene messa a disposizione del richiedente del prestito direttamente nel punto vendita in cui si acquista il bene o il servizio per il quale è stato richiesto il prestito.
L’utente si impegnerà così a rimborsare le rate mensili secondo uno specifico piano di ammortamento stabilito in fase di contrattazione del prestito. Come tanti altri tipi di prestiti, anche quello per pensionati prevede l’applicazione di tassi di interesse, costituiti da due parti, ovvero il Tan e il Taeg, i quali hanno percentuali diverse in base alla soluzione che si adotta e all’ente di credito e l’accredito al quale ci si rivolge per l’accesso al credito.
In linea di massima, questi prestiti hanno tassi di interesse che girano tra il 6% e il 9% al massimo. È possibile tuttavia anche richiedere dei prestiti per pensionati di tipo non finalizzato. In questo caso, il denaro ottenuto non è vincolato all’acquisto di un bene o di un servizio, per cui il soggetto che ottiene in prestito questa liquidità può utilizzarla per i propri scopi di utilizzo in totale libertà.
Differenze con gli altri prestiti personali
I prestiti per pensionati hanno spesso delle differenze rispetto ai prestiti che sono destinati ad altre categorie di soggetti e di lavoratori. Sicuramente, una delle principali differenze riguarda l’età dei soggetti che ne possono fare richiesta, oltre che l’importo massimo che si può erogare e la durata del piano di rientro della liquidità concessa in prestito. La modalità di rimborso preferita maggiormente per i prestiti agevolati ai pensionati è la classica cessione del quinto. Questa modalità di trattenuta delle rate consente alle banche di godere di una buona tutela economica.
La banca sarà infatti sicura di vedere rimborsata tutta la liquidità concessa in prestito grazie ad una trattenuta diretta sulla pensione del soggetto richiedente. La rata mensile tuttavia non può andare a superare il 20% totale delle entrate del pensionato, con l’eccezione della cessione dei due quinti della propria pensione. Solo nel caso della richiesta di un finanziamento di importo elevato, il prestito può arrivare anche fino a 120 mesi, il periodo massimo concesso per il recupero del credito da parte dei creditori.
Se i requisiti del cliente lo consentono, in particolare per l’età, e anche in base all’importo della pensione percepita dal pensionato, è possibile proporre anche una soluzione di rimborso ordinaria, la quale però non può andare a superare un quinto della pensione percepita mensilmente dal debitore.