Tra tutte le soluzioni di finanziamenti oggi disponibili sul mercato economico, quelli con ipoteca sono alcuni tra i più gettonati. Sono finanziamenti che possono essere richiesti da coloro che non dispongono di una solida situazione economica o che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questi finanziamenti non prevedono infatti la dimostrazione del possesso di particolari tutele economiche a banche e finanziarie eroganti, se non la sottoscrizione dell’ipoteca apposta su un bene o su un immobile. In questo modo è possibile fare richiesta di un prestito anche se non si dispone di una buona situazione economica, ma si è proprietari di un immobile di valore.

Prima di richiedere il finanziamento bisogna assicurarsi che l’immobile abbia un valore abbastanza elevato da permettere la richiesta e la concessione da parte della banca erogante di una somma di denaro abbastanza alta, adatta alle proprie esigenze. Come accade per tutti gli altri finanziamenti, anche per quello ipotecario è previsto un piano di ammortamento, con il versamento di rate mensili di importi variabili in base alla durata del finanziamento e ai tassi di interesse prescelti.

Il pignoramento del bene

Il mancato pagamento di una o più rate del prestito ipotecario rappresenta un rischio notevole che potrebbe portare al pignoramento del bene messo ad ipoteca e che funge appunto da garanzia per l’ottenimento del prestito richiesto. Il bene verrà così pignorato dalla banca o dall’ente erogatore del prestito e successivamente messo in vendita. Il pignoramento del bene e la sua successiva vendita non rappresentano tuttavia una procedura immediata.

La banca o l’istituto che ha erogato il prestito invierà al debitore uno o due solleciti di pagamento, così da essere invitato a saldare le rate mancanti. In questi casi oltre al pagamento della rata mensile bisognerà versare anche una mora dovuta al ritardo del pagamento. Se il debitore continua a non adempiere ai suoi doveri e a non pagare le rate del rimborso a causa di una grave situazione economica, verrà segnalato al Crif. La banca può così avvalersi di un notaio per procedere con la risoluzione del contratto del prestito.

Se il beneficiario non pagherà in una decina di giorni tutto il debito dovuto all’ente erogatore, considerato come la somma dovuta maggiorata della mora e degli interessi dovuti, la banca può procedere con il pignoramento del bene ipotecato. Puoi conoscere altre info utili e tutti i dettagli facendo un salto sul sito www.prestiti-ipotecari.it.

Sono previste delle spese aggiuntive?

La contrazione di un prestito ipotecario rappresenta un passo molto importante. Si tratta infatti di un impegno a lungo termine a cui occorre far fronte, spesso per più anni. La richiesta di un prestito ipotecario che prevede il pagamento puntuale di più rate mensili che devono essere versate con regolarità, pena la messa in vendita del bene messo ad ipoteca per l’ottenimento del prestito. Nel caso in cui il ritardo del pagamento della rata di un prestito ipotecario superi i 30 giorni, occorrerà versare gli interessi di mora da offrire come risarcimento a favore del creditore.

Se si ritarda a pagare la rata di un prestito, infatti, il creditore viene privato del denaro che gli spetta e procederà con la richiesta di un risarcimento secondo i tempi e le modalità che sono state stabilite in fase di contrattazione del prestito. Se il pagamento non avviene entro i 30 giorni, il tasso di mora sarà superiore al tasso ordinario. In tal caso occorre versare anche gli interessi moratori che si aggiungono alla somma dovuta e che vengono calcolati in base ai giorni di ritardo, all’importo della rata mensile e al tasso applicato.